ALLARME SOCIALE: la fragilità del benessere.
Natura morta metropolitana, 1998

* Natura morta metropolitana, 1998 – legno di noce, alluminio, bronzo e vetro soffiato, H 53x3x34cm
L’OPERA
1998
Alla fine del XX secolo l’aria vibrava di tutto: benessere, felicità mistificatoria, viaggi, interessi di ogni tipo, progetti assetati del loro risultato anticipato, globalizzazione che intimoriva taluni e ingrassava altri.
L’aria vibrava perché il fragile benessere ne ingannava il comportamento e il brulichio dell’umanità ne offuscava la realtà.
L’aria vibrava di tutto e il tutto non sarebbe più stato come prima.
Nella “natura morta metropolitana” gli agglomerati di case ed edifici in cui vivere si fanno spazio in mezzo alla natura che muore e rinasce, ma sopra le nostre teste permane perenne la fragilità del nostro benessere acquisito, illusorio, transitorio.
Ecco la “mela di vetro” sopra le torri (Twin Towers, 2001).
* testo di Federico Errante
La scultura Natura morta metropolitana nasce sulla scia di sensazioni complesse che si manifestano sempre più esplicite con la mancata sottoscrizione del Protocollo di Kyoto per la riduzione del gas serra nel 1997, che sancisce una sorta di vittoria del benessere fittizio sull’impegno concreto per il bene globale.
Queste premesse sono le stesse che dieci anni dopo porteranno alla realizzazione di Tracheostomized people (2008), un’installazione allarmista e distopica.